mercoledì 23 luglio 2025
Volata sul Picco dell'Aquila. Parte 4
… soprattutto quando abbiamo cercato di limitare ciò che è illimitato.
Gesù esorta a non preoccuparsi del cibo o dei vestiti, ma di osservare i gigli del campo. Il giglio incarna la Realtà, la accetta pienamente e ne è esso stesso espressione. È completamente "giglio", libero di essere ciò che è, senza aver sacrificato la sua intrinseca Potenza per inseguire il potere esterno.
Gloss è debitrice di queste riflessioni a Edoardo Camurri e al suo libro ‘Introduzione Alla Realtà’.
Il giglio è indifferente alle preoccupazioni mondane. La sua esistenza ricorda quella di un mistico neoplatonico che, come diceva Porfirio, allievo di Plotino, sa che la vita di un sapiente è "sbadata", ovvero non si preoccupa delle piccole cose, ma è concentrata sull'essenza. Meglio essere cretini che troppo intelligenti, si soffre di meno: è uno dei miei motti preferiti, assieme a ‘leggerezza non è superficialità’.
È anche debitrice alle riflessioni su sua madre a 'Fuochi d’Artificio - ciascuno a suo modo’ (2022) Brè Edizioni.
‘Luisella voleva essere una ragazzina brava e sentirsi parte di qualcosa di più grande di lei, pertanto vinceva sul proprio tentativo di ribellione. Come a tutte le Giovani Italiane, anche a lei era riservato un futuro da brava massaia e madre di tanti figli e di oro alla Patria. Almeno così le ricordava papà.” (...) (le sue maestre si chiedevano) se fosse giusto mantenere quella ragazzina innocente nella sua inconsapevolezza o informarla che non erano veri fuochi d’artificio non era loro compito. Credevano avrebbe avuto davanti tutta una vita per capire. E per lottare.’
La madre di Gloss ha sempre lottato. Per la figlia, quella volta in cui andò in coma. Per il figlio, dalla nascita, di lui, alla morte, di lei.
È come se sua madre avesse praticato tutta la vita l’arte del kintsugi (debito di riconoscenza all’amica scrittrice Gabriella Mosso (1) che Gloss chiama affettuosamente ‘Gabriellina’), riparando i cocci del figlio rotto con l’oro del suo amore. Un metodo antico che, con l’utilizzo del metallo prezioso, valorizza la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Quello della madre per il figlio Fabio fu amore. Incondizionato: merito. Mamma perdonava ogni intemperanza al fratello di Gloss. Colpevole: demerito. Mamma negli anni fece in modo che il figlio le prosciugasse portafoglio e conto corrente assieme alla propria anima.
"Quando qualcosa ha subito una ferita e ha una storia, diventa più bella. Talvolta i traumi generano ferite e le ferite generano occasioni", dice Carolina Montuori (2). Ed è vero, almeno nel caso di Gloss
e di Willy Monteiro Duarte. Nel caso di suo fratello pensa di no. Disoccupato ma soggetto a dipendenze chimiche e alcoliche, nacque con il ‘piede torto' e fu operato prestissimo. L’incidenza di piede torto è pari a circa un bambino ogni settecento nati. Nel 1966, l’anno della sua nascita, la metodica Codivilla era più che consolidata, peccato però la mamma non avesse accettato la sperimentazione di Ponseti. Con questa più recente metodica, forse oggi sarebbe non un disoccupato affetto da neuropatia, ma un uomo normale che lavora normalmente.
Ma cos’è la normalità? Madre di figlia disabile, Gloss non sa rispondere.
Qualcuno dice che "esistono ferite inguaribili, che a ogni pretesto ricominciano a sanguinare" (Oriana Fallaci). A suo fratello Fabio, il pretesto lo offriva la madre, che, con il suo radicato sentimento di peccato originale e convinta che il difetto del piede torto fosse conseguenza proprio del peccato originale, nell’inevitabile bivio ha guidato le scelte di Fabio verso il percorso della sofferenza. E della violenza. Amore. Colpevole. Demerito.
Gloss si è interrogata sul principio del peccato originale nella stesura del citato romanzo ‘Effatà - Hikikomori - atrofizzare i muscoli relazionali’.
Sue domande: ‘Cos’è il peccato originale? Una forma di responsabilità? O una impurità nella consistenza spirituale dell’anima, come inevitabile conseguenza del peccato? Se è paragonabile a una malattia, come si attacca a un neonato? O forse attraverso il concepimento si trasmettono componenti spirituali che corrompono la grazia di partenza? Come ha fatto il Signore a salvaguardare l’anima di Maria dal peccato? Con l’Immacolata Concezione? Nel senso che non vi fu brama di carnalità per generare nella Madre del Verbo? Solo quella volta o per sempre? Significa che i genitori di Maria non hanno commesso peccato nel concepirla?’
Risposte dei Dogmi:...
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(1) Gabriella Mosso: ‘Ce la farò’ (2020), ArabAFenice. Su Facebook: Gabriella Mosso, su Instagram: gabriella_mosso . Per inciso, Gloss conosceva già il motto ‘Ce la farò’ grazie a un passaggio da NR 623: ‘Le difficoltà sono dei tesori’ in cui il filosofo svizzero, Carl Hilty, afferma: ‘Ce la farò!’, “breve frase (che) ha un effetto quasi magico ogni volta che affrontiamo una crisi interiore.”
(2) Carolina Montuori: giovane poeta napoletana, laureata in Filosofia.
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