lunedì 29 maggio 2017

RELIGIONE, OPPIO DEI POPOLI

Da donna piena di dubbi su esistenza e razionalità qual è, fin dagli inizi della Fede, Gloss si chiedeva se tutta questa felicità propugnata dalla recitazione del Daimoku potesse rappresentare un'arma in mano ai Potenti per pacificare le tensioni interne degli individui, in modo tale da impedire loro di esplodere all’esterno con quelle rivoluzioni politiche che caratterizzano le società umana dalla notte dei tempi. Anche questa religione incarnerà il famigerato “oppio dei popoli” di marxista memoria?
 
Una Responsabile del Kaikan di Torino, Rosetta La Piana, cui si rivolse per ricevere guida sull’argomento, le suggerì di partire da un parallelo. «Se non so leggere uno spartito scritto da un musicista, non mi è possibile comprendere la musica e l’armonia che vi sono contenute. Daisaku Ikeda è come un musicista che sa leggere lo spartito, lo interpreta fino a fondersi con la musica. Il suo desiderio è di spiegarla a tutti, perché ognuno possa suonare il proprio strumento. Se ciascuno di noi impara a suonare il proprio strumento, significa che non è passivo, ma si attiva allo scopo di apprendere per se stesso e di propagare l’insegnamento agli altri, esattamente come fa Sensei. Tu mi parlavi di "oppio dei popoli", come se la religione riducesse all'immobilismo. Qui invece non c'è imposizione di immobilità o rassegnazione, al contrario c'è incoraggiamento ad agire. Non ci addormenta come l’oppio, anzi, ci vivifica». La metafora è efficace, ma sul viso di Gloss resta dipinto il dubbio della ricerca. Rosetta allora prosegue: «Questa è una religione che va controcorrente. Chi di noi ha ricevuto il Gohonzon è fortunato e le persone di quelle famiglie ne sono coinvolte. Noi abbiamo lo strumento per farle  avvicinare, per consentire loro di conoscere questa religione e proporre loro di  recitare per raggiungere la felicità duratura. Non esiste religione che si sia sviluppata in così tanti Paesi grazie alle persone comuni che si sono attivate, toccando il loro cuore e quello degli altri. Nel momento in cui decidiamo di mettere in pratica quello che dice il Maestro, la nostra vita si apre. Comprendiamo come seguire il Maestro, che è il musicista dello spartito. Tra noi e il Maestro non c'è differenza, tranne che Sensei non ha dubbi sul raggiungimento della nostra Buddità, al contrario di noi: è perciò che dobbiamo seguirlo.»
 
Forse per Gloss avrebbe potuto essere più convincente se la parola “religione” fosse stata sostituita da un sinonimo. Per noi occidentali, il termine “religione” è indissolubilmente legato ad una di quelle tre grandi religioni monoteiste che identificano il credo con un essere superiore cui rapportarsi sia nel bene che nel male, e ricevere di conseguenza premi e castighi, in funzione del concetto di colpa. Come un Grande Padre che comminasse punizioni, penitenze e premi, che decidesse chi fosse meritevole di
Inferno o Paradiso. Tuttavia, per gravose esperienze personali, Gloss aveva appreso che l’Inferno fosse già qui, in questa vita. Non sapeva più concepire che questo Padre Grande Buono e Onnipotente potesse permettere malattie, guerre, persecuzioni, ammazzamenti. Gloss aveva già imparato a trasformare il concetto di “colpa” in “responsabilità” grazie al Buddismo. Rosetta intuisce il suo disagio e riprende: «Tutto quello che ci accade non è negativo, a condizione che lo sappiamo usare bene. Per
comprendere la sostanza della Fede è importante entrare nel cuore sincero delle cose, sviluppando grande fede nel proprio illimitato potenziale e gratitudine verso i tre Maestri, perché ci hanno insegnato come essere e diventare felici. Abbiamo il potere nelle nostre mani, possiamo andare in controtendenza e non metterci la mente. Con questa pratica possiamo richiamare a gran voce la nostra Buddità, da soli, nessun altro può farlo. Appena riconosciamo il punto debole, facciamo subito il cambiamento. Occorre credere in se stessi come Budda illuminati e aiutare gli altri a riconoscere la propria Buddità. La nostra attività è per arricchire la nostra vita e aiutare gli altri ad essere felici col desiderio di parlare cuore a cuore. Ogni persona ha un grande valore
 
Gloss finalmente sentì qualcosa muoversi dentro di sé. Determinò di fare Zaimu ogni mese, anche se le sue sostanze economiche in quel momento non glielo avrebbero potuto permettere. Certo, avrebbe necessitato della saggezza per commisurare l’offerta con la possibilità di sopravvivenza personale. Espose il problema del lavoro. Rosetta le suggerì di ringraziare il Gohonzon, di determinarne l’ottenimento con lo scopo dell’espansione di Kosen Rufu, e soprattutto che avesse queste caratteristiche: Bellezza, Valore, Guadagno, come precisato nella rivoluzionaria proposta educativa di Tsunesaburo Makiguchi. Un lavoro che vive e si rigenera nel rappresentare un modello per tutti e tutte, creando valore nella Società. Processo di tutta una vita, non fine a se stesso, ma teso al miglioramento e alla trasformazione dei limiti e dei punti morti della persona e del vivere comunitario. Allo scopo, è decisivo accumulare fortuna recitando Daimoku e fare Shakubuku a persone che ottengano il Gohonzon, come fosse un deposito bancario. Dobbiamo insistere finché non si risolve. Accumulare fortuna recitando Daimoku  perché la vita va indirizzata.
 
Da quel giorno, la vita di Gloss si aprì: recitava offrendo gratitudine per i tre Maestri, per trovare un lavoro che le permettesse l’espansione di Kosen Rufu, realizzò uno Shakubuku intenzionata ad assisterlo fino al Gohonzon. Questa persona determinò di riceverlo e lo ottenne entro tre mesi. Trovò un nuovo lavoro che le consentì di essere libera nei giorni in cui la figlia disabile fosse presente, e con le caratteristiche di Bellezza, Valore, Guadagno. Sapeva che sarebbero arrivate le batoste del Re Demone del Sesto Cielo, ma sapeva anche come tenerlo a bada. A colpi di Daimoku.

lunedì 15 maggio 2017

TRASFORMARE IL MONDO DI ANIMALITÀ CON IL DATING

Se Karma è sinonimo di missione, già da prima di abbracciare il Gohonzon, Gloss era consapevole della missione nella vita: guidare le donne maltrattate verso la salvezza, offrendo loro gli strumenti atti a venir via dalle violenze domestiche prima che fosse troppo tardi. Non aveva possibilità di coltivare un rapporto d’amore sincero. In passato ne aveva già sperimentati tre importanti che, per quanto con esiti disastrosi, (il primo la tradì durante la gravidanza, il secondo la riempì di debiti, il terzo la pestò a sangue), l’avevano rafforzata in ricchezza interiore e profondità. Due figli ne rappresentavano l’aspetto positivo. Sapeva già come le sofferenze, combattute e vinte, facessero crescere e progressivamente migliorare. Una volta raggiunto lo status di single, non desiderando una impegnativa relazione esclusiva, si votò al poliamore, percepito come prevenzione dalle violenze domestiche, che cominciano da chi pretende l’esclusività sull'altro. Poliamore perché necessitava sopire i propri demoni interiori con il sesso e donare amore a chicchessia. Spendeva tempo libero sui siti di dating, strumento efficace per incontri di natura carnale. Pur non rendendosi conto di quanto poco selettivo fosse il poliamore da lei esercitato, fu la sua fortuna perché vi conobbe il Buddismo Soka.


Tramite uno di questi siti incontrò un genovese buddista, Gruista, che praticava da nove anni e che le fece Shakubuku. Indimenticabile per lei l’ora e il luogo dell’inizio della pratica: il Kaikan di Milano, dove in appena dieci minuti avvertì la connessione con gli altri sconosciuti astanti e l’Universo. In quel periodo era una paziente oncologica. Il giorno seguente avrebbe dovuto subire un intervento e ne era impaurita. Ma in un istante ogni timore svanì. Iniziò a cantare Daimoku dappertutto, persino sotto la macchina della radioterapia. Faceva Shakubuku a medici e pazienti, dedicando le parole più adatte a ciascuno. Studiava molto. A luglio venne ammessa come membro, senza Gohonzon perché non aveva abitazione. Ottenne fin dall’inizio della pratica prove concrete. Fra queste, una delle prime fu proprio la casa al prezzo determinato e entro la scadenza prevista. A dicembre poté ricevere il Gohonzon. Era finalmente felice nel mondo di Cielo.


Aveva nel frattempo conosciuto sempre via dating un ragazzo molto più giovane, Calabrisello, trader profittevole suddico, benestante, dotato di auto e moto potenti, al nord per ragioni di studio. Aveva fatto di matematica e musica sue ragioni di vita. Amava studiare la fisica quantistica per diletto. Praticava Reiki. Grazie a queste materie, aveva già colto l’esistenza di un’armonia che permeasse l’Universo, però non sapeva ancora come attingervi energia per sé. Gloss gli parlò del Buddismo, ma sulle prime era perplesso, credendolo una setta New Age. Si videro solo una volta, eppure ebbero condivisione di intelletti e di letti: a casa sua, Gloss dormì profondamente soddisfatta del Reiki che Calabrisello le aveva praticato. Finalmente con il Daimoku sapeva come moderare la sua improduttiva libido.


Gloss determinò di investire tempo ed energia personali nella nascente relazione. Dalla figlia disabile aveva imparato la lezione della dedizione e l’applicava al rapporto con questo ragazzo, con cui rimase in contatto nonostante nel frattempo si fosse trasferito a oltre milleduecento chilometri di distanza. Per le imminenti vacanze a giugno la invitò a raggiungerlo nel Sud Italia, e, conoscendo le sue indigenti condizioni, non solo le offriva ospitalità in un appartamento di famiglia situato su una spiaggia, ma anche il volo in aereo A/R. Gloss accettò, ringraziando il Gohonzon. Mise in valigia una copia di FELICITÀ IN QUESTO MONDO (1), fiduciosa che avrebbe abbracciato anche lui la missione per Kosen Rufu, gli portò pure un jutsu e un libricino di Gongyo e preghiere.


Si unirono finalmente, recitando Daimoku. Furono diciassette giorni profondi, intensi e totalizzanti, ma nel cuore di Gloss c’era la consapevolezza che la vacanza supportata da ristoranti chic, da tanto amore sensuale e dalla frequentazione di meravigliosi luoghi geografici rendesse favorevole la situazione. Non si creava aspettative nè si poneva domande, la vita le aveva già insegnato a vivere nel qui e ora, capace di godere appieno ciò che le proponeva. Cosa sarebbe successo alla fine di quei giorni era invece la domanda di Calabrisello. Gloss lo provocava affermando che sarebbe stato un amore contrastato, essendo lei di trent’anni più vecchia. Gli preconizzava che prima o poi l’avrebbe lasciata per una giovincella, la quale avrebbe saputo donargli un figlio. Che i suoi genitori, coetanei di lei, avrebbero osteggiato l’unione. Che una volta raggiunti gruppi di recitazione, avrebbe conosciuto altre buddiste, come e meglio di lei. Per contro, il ragazzo sosteneva che non avrebbe mai desiderato altra donna perché sarebbe stato impossibile trovare una parimenti colta e intelligente e saggia e bella, soprattutto tra quelle giovani; che di lei amava i capelli corti, le rughe e le imperfezioni dovute all’età avanzata. La flaccidità delle sue carni. A dire di Calabrisello, quegli elementi rappresentavano un cocktail intrigante per lui. Disse anche che non si sarebbe lasciato condizionare dalle opinioni altrui.


“Tolstoj affermò: «Basta che la gente dica davvero ciò che pensa o che almeno si astenga dal dire ciò che non pensa.» In altre parole, è importante non essere distolti dalle opinioni altrui o dai vecchi modi di pensare e di agire. Ognuno di noi deve diventare saggio e possedere convinzioni proprie.” (Daisaku Ikeda, Giorno per giorno, 23 dicembre.)

Gloss rientrò al termine della vacanza, attese, sospese l'auto giudizio, si dedicò all'auto miglioramento e alla scrittura che creasse valore.


Calabrisello le prospettò di incontrarsi a Roma per il proprio compleanno di metà di ottobre, da cui li separavano giorni ed esperienze, per certi versi anche brutali.

Si dice infatti che il Daimoku acceleri gli accadimenti. Ebbene, nemmeno tre giorni dopo la partenza dell'amata, il Calabrisello “si ritrovò nel letto” una ex-modella lituana, tra le nazionalità note per le opportunistiche mire. Non cedette alla tentazione. Comunicò alla sua Gloss la felice scelta. Non essendo mai stata gelosa, ma avendone provato una fitta proprio in questa evenienza, Gloss capì di essersi innamorata di lui e di non poter più sopportare il poliamore. Ringraziò la lituana davanti al Gohonzon come una Budda. Calabrisello e Gloss si confrontarono, confessandosi reciprocamente di desiderare un rapporto esclusivo.


Infine si trovarono a Roma, dove lui le propose di andare a convivere da lì ad un anno, redigendo apposito piano finanziario che prevedeva di incrementare le rispettive forze economiche per le esigenze di entrambi. Pur valutando insieme le difficoltà oggettive (ad esempio la lontananza dai suoi affetti), Gloss ne gioì con cuore sincero e cautamente acconsentì. Sul Ponte Milvio, in uno slancio tardoadolescenziale, agganciarono persino un lucchetto dell’amore, affidando al Tevere le chiavi. Lo considerarono il loro matrimonio. Si promisero vicendevolmente che lei gli avrebbe insegnato tecniche per rafforzare la disciplina necessaria al Trading, e che lui le avrebbe trasmesso le sue conoscenze di Trading via Skype. Concluso il weekend lungo, ognuno tornò alle sue residenze, lui al Sud, lei nel cuore delle Alpi.


Ma in pochi giorni si verificò un’altra accelerata inaspettata: il Calabrisello conobbe una buddista minorenne, bella, in carenza d'affetto, il cui padre morì giovanissimo, e la cui madre era gravemente malata. Il ragazzo raccontò a Gloss: «Mi stropiccia tutto e mi bacia, vorrebbe con me una storia duratura.»

Stavolta Gloss si avvilì, sentì di dover lottare per questo amore, contattò la ragazza e le intimò di lasciare stare il suo uomo. La ragazza rivelerà di essere già impegnata sentimentalmente. Con un altro.


Il Calabrisello accusò Gloss di aver fatto una mala azione. L’addebito le bruciò perché non si era opposto per la seconda volta agli attacchi dei demoni. Recitò come se dovesse ricavare acqua dal deserto, si confrontò con compagne di fede. Colse che arroganza e orgoglio l’avevano spinta a porre cattive cause comportandosi come una narcisista perversa, confermato dalla psicologa amica di famiglia del Calabrisello, che le rivelò di sentirsi manipolata. La psicologa le imputò di disinteressarsi dei genitori di lui, raccontò che il ragazzo era debole e fragile, che l’avrebbe sconsigliato di proseguire la relazione e le chiese di lasciarlo libero. Parole che furono convalida di sue caratteristiche mistificatrici tipiche dei narcisisti perversi contro cui Gloss combatteva da anni. Mise allora una serie di controtendenze, lodando lui, da cui si era sentita maltrattata, e la psicologa, perché le avevano evidenziato lati duri del suo carattere. Lodando la lituana che l’aveva insidiato, la minorenne stropicciatrice, e se stessa, perché comprese e accettò aspetti contrastanti del suo animo. Mise l’obiettivo di trasformarli per Kosen Rufu.


Con tanto Daimoku, avvertì quanto poco saggio sarebbe stato trasferirsi a Roma.


“Cosa c'è da fare adesso? Se in una relazione d'amore ciascuno dimentica di realizzare i propri obiettivi, ci si ritrova in una strada sbagliata. È importante incoraggiarsi l’un l’altro in questa direzione.” (Daisaku Ikeda, Giorno per Giorno, 13 novembre). Gloss aveva provveduto a raggiungere uno dopo l’altro gli obiettivi lavorativi prefissati. Calabrisello aveva provato coi suoi, non riuscendoci. Si allontanarono tra di loro. Le persone non più funzionali alla  crescita personale, spariscono. “Il vero amore non consiste nell’aggrapparsi l’un l’altro, bensì è un’interazione tra due persone solide, sicure della propria individualità. Invece di farsi coinvolgere dal sentimento così tanto da credere che si esiste solo se si è in due, sarebbe più sano continuare a sforzarsi per migliorare se stessi, cercando di imparare da quelle qualità che più si rispettano e si ammirano nel partner.” (In cammino con i giovani, Esperia, pagg. 30-31)


Calabrisello comunicò a Gloss di voler ricevere il Gohonzon per la fine di novembre. Furono giorni di grande unità e coesione, che però non celavano la realtà. Il Daimoku fa cadere i veli dell’illusione e dell’oscurità fondamentale. Lucida i sensi e incrementa la saggezza personale. Gloss percepì nettamente che gli obiettivi comuni erano andati a perdersi. Tranne quello per Kosen Rufu. A distanza di anni, Gloss è ancora grata a Calabrisello, anche se quest'ultimo non pratica più.


La Rivoluzione Umana è un processo che attraversa tutta la vita. Gloss volle trarre da questa esperienza una lezione su di sé, confrontandosi con le Responsabili del suo gruppo, andando a  scalpellare ciò che impedisce di vedere i desideri.

Ciò che Gloss desiderava davvero nella sua vita era una relazione duratura. Inoltre, la sua fragranza interna attraeva le tendenze dell’Universo; ma dimorando nel mondo di Animalità, attirava a sé solo persone dominate dallo stesso regno. Senza banalizzare lo stato vitale di Animalità, avrebbe necessitato di creare valore nella sfera emotiva. Si resta nel mondo di Animalità, legato alla stupidità, ovvero mancanza di saggezza, perché non si vede con gli occhi del Budda. Allora ci si trasformi procedendo alla purificazione dei sensi, prendendo consapevolezza della situazione di partenza, immaginando il corpo del percorso, ponendo la prova concreta e le determinazioni. Come?


Gloss studiò il Gosho del Daishonin, “I desideri sono illuminazione”, anche durante il rapporto carnale, dove la locuzione “trasformare se stessi e la propria tendenza di base con una recitazione corretta che pulisce i sei sensi” sintetizza come sovvertire l’ego da “amare me stessa” ad “amare la vita, di passato, presente, futuro”. Non eliminando l’ego, ma accogliendone i limiti e utilizzandoli per Kosen Rufu.

Creare valore coi sentimenti e nel mondo di Animalità, trovare anche nei Mondi Bassi la Buddità diventò il Karma di Gloss, ovvero la missione nell’incontro cuore a cuore. Utilizzò i siti di Dating per fare decine di Shakubuku, conoscendo finalmente uomini di confermato valore sociale, tra cui docenti universitari pure buddisti. Altri hanno iniziato la pratica.


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(1) Felicità in questo mondo, Un percorso alla scoperta del buddismo e della Soka Gakkai, Giuseppe Cloza (2012 )Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai