giovedì 29 dicembre 2016

PALINDROMO IMPERFETTO

Filosofa e scrittrice da una decina d’anni impegnata nella lotta alla violenza sulle donne, Gloss chiamerà il blog con un nome che vorrebbe essere palindromo, prendendo a esempio il motto i topi non avevano nipoti, allo scopo di tentare di tradurre il concetto buddista di Itai Doshin, due non due, in sintesi, 2non2. È imperfetto, perché non è un vero palindromo. Quando Gloss si trovò ad affrontare la disperazione e il dolore, si consolò accogliendo il pensiero che la vita ci insegna ad accettare anche le imperfezioni e a farne motivo di rivoluzione umana.
Il monaco buddista del XIII secolo giapponese, Nichiren Daishonin pone in risalto il concetto Itai Doshin nei suoi scritti (Gosho), con riferimenti all'importanza di sviluppare e mantenere un’armoniosa unità tra i praticanti. Pur rammentando ai suoi seguaci di “seguire la Legge e non la persona”, il Daishonin afferma: «[…] i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua» (L’eredità della Legge fondamentale della vita, RSND, 1, 190).  Ognuno mantenga la propria individualità, ma tutti uniti in un unico scopo: quello di Kosen Rufu, la felicità duratura dell’individuo insieme agli altri.
Venendo la Gloss da esperienze di saggista contro le violenze sulle donne, alla cui base risiede la dicotomia tra Donna e Uomo, abbracciò il concetto di Itai Doshin, superamento di tale dicotomia come efficace mezzo di prevenzione.
Daisaku Ikeda, terzo presidente della Soka Gakkai, associazione buddista laica che promuove la pace, la cultura e l'istruzione, dichiara: «Noi non abbiamo bisogno del fucile. Ci basta un'unica arma non violenta: il dialogo.» (Il giardino dei grandi fiori per il rinascimento)

Disarmo, anche interiore, e dialogo sono le due sole armi possibili. Non possiamo rimanere indifferenti gli uni agli altri, perché ciò comporterebbe il suicidio spirituale dell’Umanità. Dobbiamo imparare a completare noi stessi insieme agli altri con il dialogo, da realizzarsi nella triplice direzione: verso il prossimo, verso gli accadimenti storici e verso l'ambiente cosmico che ci circonda. Siamo essere umani fin dalla nascita, ma solo in senso biologico: non siamo disgiunti dagli altri essere viventi, senzienti e non senzienti, dalla storia, dall’universo. 

Facendo nostra la lezione nosce te ipsum che ci esorta al riconoscimento della condizione di limitatezza umana, possiamo davvero acquisirne la natura, immergendoci nell’oceano del linguaggio e del dialogo alimentato dalla sorgente della tradizione culturale. Di conosci te stesso Socrate ne fece la sua massima, interpretandola come un invito a considerare i limiti della conoscenza dell’Uomo prima di procedere nella via del sapere e quindi della virtù. E Ikeda la integrò sprofondandola nel contesto cosmico, trasformando la sapienza in saggezza. 

Aderendo alla Soka Gakkai, Gloss fece voto di continuare incessantemente ad aiutare gli individui tutti, siano essi Donne o Uomini, con la penna, disarmo interiore e il dialogo.


mercoledì 28 dicembre 2016

L'ARTIGIANO GUERRIERO


Questa è la storia di uno di noi”, direbbe Celentano. La storia riguarda il cosiddetto “uomo della porta accanto”, un quarantenne attraente ma poco sorridente, separato da signora rumena con cui ebbe una relazione d'amore durata diciassette anni e che generò una bimba. Da artigiano decoratore conobbe il benessere economico negli anni Novanta, seguito negli anni Dieci del 2000 dal progressivo abbassamento del tenore di vita per la crisi economica, nel 2020 ulteriormente aggravata dagli effetti collaterali della pandemia. Furono felici insieme finché ci fu agiatezza, il reddito proveniva interamente dal lavoro di lui, essendo lei mai stata lavoratrice. Pur desiderandone lui, lei non volle figli. In corrispondenza degli inizi della crisi, la signora, dopo molte insistenze, acconsentì ad una Fivet. Sono dettagli importanti perché paiono rivelatori delle caratteristiche psicologiche della donna, alla luce dei successivi accadimenti.

 

Gloss e l’artigiano si incontrarono. L'artigiano fu un inarrestabile fiume di parole che Gloss ascoltò con buone orecchie senza giudicare. Aveva tratti mediterranei, un cappello floscio incorniciava il bel viso; volendo fare della psicologia da Settimana Enigmistica, era simbolo visivo di malessere fisico o comunque richiamo all’iconico berretto del nano Cucciolo, come a suscitare tenerezza; si fece accompagnare dalla figlia; ogni frase presentò tre elementi:  dichiarazione d’amore per la figlioletta; di guerra contro la ex signora; utilizzo dell’epiteto “genitrice” riservato a lei. Gloss restò colpita dai tre aggregati, che lasciarono intuire afflizione. Fu così concentrato su di sé e sulla narrazione dei fatti che non diresse mai il suo sguardo in quello di Gloss, atteggiamento di norma ritenuto nel linguaggio non verbale significativo di falsità; tuttavia Gloss lo interpretò desiderio di raggiungere la massima obiettività nella esposizione dei fatti. Forse. Le mani dell’interlocutore si presentavano graffiate, con lividi, cicatrici e cerotti. Erano mani da lavoratore che non si risparmia, che si butta a capofitto nelle cose, persino senza strategia, che si mette sempre in gioco. Mani da uomo schietto non mentitore. Forse.

 

Lui raccontò di essersi innamorato della signora tanti anni prima, di come lei si fosse sempre rifiutata di baciarlo, pur facendo l’amore con lui, atteggiamento che nei primi anni ritenne normalmente da rispettare. Lei rifiutò per tanto tempo la gravidanza. Poi, in coincidenza con la crisi economica che corrispose all’inizio della crisi matrimoniale, in lei nacque il desiderio di un figlio. La procedura della Fivet (1) è pesante per la donna, tuttavia la signora non solo acconsentì, ma caldeggiò. L’artigiano interpretò questo mutamento di rotta come meritata manifestazione di amore e dedizione. Nata la piccola, la signora invece mise in atto un piano tattico avviandosi alla separazione. In un comune limitrofo, si unì a nuovo partner, non solo abbiente, ma politicamente in vista, andandoci a convivere subito con la minore, che si ritrovò a cambiare residenza per vivere di fatto con uno sconosciuto. Allo scopo di impedire al papà artigiano di vedere la sua stessa figlia, lo denunciò di violenza sessuale, ottenendo dal Giudice la sola misura restrittiva di allontanamento. Invece, “laddove sussistano i gravi indizi di colpevolezza” da parte dell’uomo, è subito predisposta dal Giudice la misura cautelare della custodia inframuraria, leggi “custodia in carcere”. Gloss rileva che dunque tali gravi indizi non sussistevano. (2)

Da estrapolazioni della dottrina giuridica in materia di violenza sessuale e sapendo che l’80% di queste violenze denunciate è fasullo e che tali denunce sono attuate a meri scopi economici (3), Gloss dedusse che nel caso dell’artigiano il Giudice non fosse stato fuorviato dalla denuncia della signora. In fondo, l’artigiano avrebbe dovuto ritenersi fortunato nella sfortuna, perché non fu incarcerato, non dovette risarcire danni patrimoniali, né alla salute, né morali, biologici, e nemmeno esistenziali come prescritto dai dispositivi allora vigenti. Il karma dell’artigiano si rivelò quello di essere preda di una narcisista perversa. 

Tuttavia, il Giudice, in corso di processo penale per determinare la colpevolezza o l’innocenza dell’artigiano, non potè impedire alla signora di segnalare alle FFOO presunti comportamenti scorretti dell’ex partner, ottenendo il contrasto del diritto di visita alla figlioletta. Acutamente e inesorabilmente la signora attuò una vera e propria strategia del terrore che, unita alle difficoltà economiche contingenti del mercato, ridusse sul lastrico l’artigiano, il quale nel vedersi costretto a difendersi da false accuse, dovette assumere un avvocato il cui onorario lo obbligò a vendere la propria auto e a vivere a casa di sua madre; non potè frequentare la sua stessa figlia per tutta la durata del procedimento penale, se non un’ora al mese e pure in uno spazio protetto; perse capelli - da qui il floscio berretto - e peso. Verrà poi assolto dall’accusa di violenza sessuale. Procederà quindi nel processo di calunnia nei confronti della ex signora. In casi come il suo, va ravvisata una duplice ratio: da un lato, il legislatore intese tutelare il corretto funzionamento del sistema giudiziario per evitare che l’attività investigativa e della magistratura fosse paralizzata da false notizie di reato. Dall’altro lato, il codice penale è volto a tutelare il cittadino innocente che, laddove fosse calunniato, vedrebbe lesa la propria dignità e il proprio onore. Fortuna volle che la denuncia di violenza sessuale, per quanto fasulla, avesse coinvolto i Servizi Sociali i quali, sebbene l’artigiano li giudicasse inetti ed inefficaci, erano stati dalla parte della tutela della minore. In chiusura dell'incontro tra lui e Gloss, dichiarò di aver bisogno di una nuova partner che lo sostenesse in questa lotta. 

Risultò evidente che i suoi diritti di papà e la dignità di individuo fossero lesi. Però risultò altrettanto evidente che quest’uomo, distrutto ma guerriero, necessitasse di opportuno sostegno, sia psicologico che legale. Le donne, attratte dalla sua piacevolezza, equilibrio, manifestazioni d’amore per la figlia, lo aggiungevano su Facebook usando il Social come se fosse Tinder, lo incoraggiavano e dichiaravano di sostenerlo, ma nessuna faceva qualcosa di concreto. In poche parole, si comportavano come leonesse da tastiera. Tutto molto bello, tutto molto confortante, l’artigiano disperato si sentiva comunque capito, protetto, sostenuto. Persino amato.

Gloss gli consigliò tuttavia di trovare in se stesso il coraggio di cui era già “perfettamente dotato”, non di cercarlo in altre persone. Che Facebook non sarebbe bastato per tutelarsi legalmente e per ottenere la propria rivincita. Gli consigliò di reperire i recapiti dell’associazione fondata dal Professor Marino Maglietta a tutela dei figli di coppie separate e dei genitori sofferenti, come lui. Gloss raggiunse la convinzione che la forza acquisita in corso di false accuse e il coraggio dimostrato, avrebbero guadagnato la giustizia all’artigiano e a sua figlia, perché, secondo il buddismo, la sofferenza fa crescere. Vincendola, migliora la nostra saggezza, rendendola più profonda. Gli augurò di arrivare persino a lodare chi gli stesse facendo del male, non per masochismo, ma a imitazione di Fukyo, il Bodhisattva mai Sprezzante che si inchina di fronte a chi lo maltratta in quanto ne riconosce la Buddità. Lui era già in crescita, affermava che l’esperienza lo stesse affinando. Sulla buona strada, Gloss lo invitò a condividere la sua testimonianza preziosa non buddista ad uno zadankai buddista. Lui evitò. Sensei afferma: “Provate a fare shakubuku a una persona. Se non va a buon fine, provate con altre due. Se ancora non funziona, provate con altre tre, cinque, dieci. E se ancora non va, allora fate shakubuku a venti persone. Se nessuno si dimostra interessato, provate a parlarne con altre trenta o quaranta. Il punto sta nel continuare a fare shakubuku con convinzione e un alto stato vitale.  Tutti i vostri sforzi si tradurranno in benefici e buona fortuna, e trasformerete il vostro karma” (NRU, 25, 111). Insieme a Sensei, Gloss ce la farà. Non ha incontrato più uomini maltrattati, un primo passo verso la sua Rivoluzione Umana.

______________________

Netnografia:

1) Fivet (Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer): La somministrazione di ormoni, nel breve periodo, alla donna comporta effetti quali aumento ponderale, vertigini, nausea, vomito, dolori addominali. Può indurre una sindrome da iperstimolazione, che necessita a volte di ricovero. Possono inoltre essere possibili effetti tumorigeni precipitosi, qualora sia presente una formazione tumorale sensibile. Nel lungo periodo si suppone possa aver ruolo nella comparsa di menopausa precoce. Infine, gli ormoni utilizzati possono dare effetti collaterali, non legati, cioè, alla risposta medesima.

2) Misure restrittive in tema di violenza sessuale, e conseguenti custodia inframuraria, vedere il dispositivo della sentenza della Corte di Cassazione sez. III Penale, sentenza n. 18495/16; depositata il 4 maggio 2016: http://www.dirittoegiustizia.it/allegati/15/0000073505/Corte_di_Cassazione_sez_III_Penale_sentenza_n_18495_16_depositata_il_4_maggio.html (ultimo accesso: 28 dicembre 2016)

3) A meri scopi economici: come meglio spiegato in Stefi Pastori Gloss, STANDING OVULATION - le donne sono superiori agli uomini anche nella violenza (2018) StreetLib. http://www.aracneeditrice.it/index.php/pubblicazione.html?item=9788829502264 (ultimo accesso: giugno 2018)