Gloss si trovò a dover estinguere un grosso debito economico, perciò si adoperava per attuare al meglio la sua Fede buddista che l’avrebbe supportata a superarne la sofferenza. Nel suo percorso di ricerca allo scopo di uscire dall’oscurità fondamentale e raggiungere la Buddità, Gloss cercava il più possibile di piantare semi fertili per presente e futuro, eppure il lavoro non fruttava e quindi il reddito rimaneva insufficiente a ripagare il debito.
Qualcosa però funzionava. Una delle prime evidenze fu ad esempio il mutamento della qualità del suo sonno in rapporto al Daimoku. Da un periodo iniziale in cui recitava soltanto dieci minuti al risveglio e zero la sera, pena insonnia, comunque ricevendo prove concrete, nel giro di un paio di anni passò ad un’ora di recitazione al mattino e una la sera, dormendo benissimo tutta la notte. L’insonnia era risolta. Facendo tanto Shakubuku, si interrogava quali fossero le parole più indicate utilizzare in funzione della persona cui si rapportava. La soluzione consisteva nel camminare nelle loro scarpe, come diceva anche Pirandello. Recitava per sé e suo fratello, che la definiva “quella cretina di una buddista”, e anche per la felicità della nuova coppia del suo ex marito, il picchiatore. E di un presunto amico che tentò di frodarla, lavorativamente parlando. Praticava per la felicità di chi le fece del male. Tutto questo Daimoku le faceva bene, a livello fisico e meramente personale. .
Le sembrava tuttavia di non fare progressi sul fronte del lavoro. Il Daimoku non è una formula magica, ma stimola entusiasmo ed energia per essere sempre migliori e per fare del bene alle persone. Ma talvolta lo si dimentica. Gloss se l’era dimenticato. Gloss desiderò allora di vero cuore che il suo lavoro di scrittrice creasse valore per sé e per gli altri e che le garantisse continuità e sicurezza economica. In parallelo, le venivano proposti piccoli lavori temporanei, ma nulla che riguardasse la serenità che sentiva di meritare allo scopo dell’estinzione debitoria. Abitando in una località turistica, alcune buddiste le suggerivano di “abbandonare” la figlia per lavorare nei week-end. Nulla avrebbe potuto ferirla di più, ma poi praticò Daimoku per mettersi nei loro panni e capì che le suggeritrici non sapevano del suo Karma coi suoi figli, ognuno col rispettivo papà per cause esterne dovute a malattie gravi.
Si recò a colloquio con le quattro maestre della figlia disabile, cui ebbe l’opportunità di fare Shakubuku con l’esempio della propria vita. Fu Felicità da Mondo di Cielo. Due colloqui di lavoro invece andati male. Fu Depressione da Mondo di Inferno. In un istante da un mondo all’altro. Cominciò a sentirsi stanca, sfiduciata, demotivata. A dubitare della fede, forse perché pensava fosse solo un limone da cui spremere succo. Da precedenti esperienze aveva appreso che la funzione del demone del sesto cielo è sempre in agguato a nutrirsi degli insuccessi per far desistere il praticante. “Il re demone allora convoca tutti i suoi sudditi dei tre mondi del desiderio, della forma e della non forma e ordina loro: «Andate ad insidiare quel devoto del Sutra del Loto e (…) cercate di consigliarlo o di minacciarlo. (…) Insieme è impossibile che non riusciamo a impedirgli di conseguire la Buddità” (lettera a Misowa, RSND, 1, 793-794).
Tuttavia, Gloss rimaneva nel dubbio. Allo Zadankai successivo, la Responsabile di Gruppo avrebbe voluto affidarle la scrittura di un'esperienza, ma lei era così nel Mondo di Inferno da affermare che sarebbe stato impossibile. Pensava di aver messo chissà quali cattive cause nelle vite passate da impedirle di raggiungere gli obiettivi di lavoro che si dissolvevano uno dopo l’altro. Pochi giorno dopo si recò al Kaikan di Torino assieme ad una compagna di Fede, che si prestava da Corallo. Per reagire alle aspettative di noia, Gloss avrebbe praticato, fatto Zaimu, acquistato libri al Creacommercio. Quando si presentò sulla porta un baldo giovane, desideroso di conoscere il Buddismo di Nichiren Daishonin, le venne affidato perché gli raccontasse la propria esperienza di avvicinamento al Buddismo. Rese felice lui e se stessa. Lesse al simpatizzante su Nuovo Rinascimento un passaggio: “Vi prego di essere assolutamente certi che avete posto cause meravigliose nel passato, in virtù delle quali avete la possibilità di lavorare insieme per Kosen Rufu mondiale adesso, e che sicuramente godrete di uno splendido futuro come conseguenza dei vostri sforzi presenti” (NR 597, 4). Proprio a lei, che nei giorni precedenti, avevo temuto di aver messo pessime cause nel proprio passato, Sensei Ikeda invece stava dicendo di non badarvi, ma di impegnarsi per il presente e il futuro.
Determinò allora che “D'ora in poi” sarebbe stato il suo motto, perché ogni momento può essere quello buono per fare la propria Rivoluzione Umana. Gloss, che ha tutt’ora un ego enorme, capì che non sempre auto-stima coincide con amore per la propria esistenza, perciò determinò di fare l’elogio della sua vita meravigliosa, spazzatura compresa. “Se vi sentite tristi e soli, accettate questi sentimenti (…) sopportateli con coraggio e trasformateli come nutrimento per la vostra crescita” (LA POESIA DELLA LUCE, Seiyko Shinbum, 2000, Daisaku Ikeda) Grazie Sensei, che accompagni Gloss e i praticanti in ogni passo, dal buio alla luce, dalla melma al sole.
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