mercoledì 16 maggio 2018

VIVERE CON GRATITUDINE

Nel mese di maggio 2018 per l’ennesima volta Gloss si trovò ad affrontare un tema che avvertiva delicatissimo: la gratitudine. Si accorse che le si presentava in continuazione. Evidentemente, il suo Karma le chiedeva di confrontarsi con questo sentimento, forse in lei mancante. 


“Verso i genitori, verso i maestri, verso il paese.” (da Ripagare i debiti di gratitudine RSND, 1, 614) 


Cominciò con quello verso i genitori (https://2non2.blogspot.it/2017/06/lodio-verso-il-genitore.html), 

stava prendendo da poco a sentire quello verso i maestri

( https://2non2.blogspot.it/2017/05/religione-oppio-dei-popoli.html ), 

da un anno circa ho iniziato a scrivere un romanzo ambientato in Italia (https://2non2.blogspot.it/2017/11/la-fede.html ) e solo in quel momento capì che avrebbe potuto rappresentare il debito di gratitudine verso il paese.


Si stava battendo da tempo per cose positive che le stavano arrivando, come la firma del contratto di pubblicazione di racconti contro l’uso improprio degli stereotipi, la dichiarazione d’amore di un uomo che desiderava starle accanto per realizzare assieme Kosen Rufu da lì all’infinito futuro 

(https://2non2.blogspot.it/2018/03/il-dialogo.html ); inoltre, sua figlia aveva raggiunto una dimensione di calma contro ogni aspettativa (https://2non2.blogspot.it/2017/08/la-mia-bodhisattva.html https://2non2.blogspot.it/2018/04/vivere-con-coraggio.html ), 

i Servizi Sociali che l'avevano in carico finalmente combinavano un appuntamento in favore del loro futuro benessere; il fratello drogato trattenuto fu tutto un mese presso l'ospedale a seguito di un trauma, rendendogli difficile l’accesso alle sue dipendenze; la madre allegra e rilassata come mai prima, felice per il partner della figlia Gloss. Per tutto ciò, Gloss avvertiva di dover essere ancora più grata alla vita e alle persone che hanno favorito il raggiungimento degli obiettivi, se stessa per prima. 


Aveva rallentato i propri impegni come volontaria nella Croce Rossa Italiana, spaventata dall’aver “perso” un traumatizzato. Era stata malamente allontanata da un anziano signore cui fece da badante durante poche settimane. Che siano accadute queste cose per mancanza di gratitudine? Allo scopo di manifestarla all’Universo, allora determinò di mettere due contro tendenze. Di riprendere cioè con più vigore gli sforzi per la Croce Rossa  e di ricollegarsi con quel signore anziano. 

Mentre recitava Daimoku con questi due forti desideri nel cuore, le arrivava un messaggio della chat CRI in cui cercavano volontari disponibili. Aderì con gioia e gratitudine.

Una volta in sede CRI, chiese ad amicizie comuni informazioni circa quel signore anziano, temendo per la sua salute. Non lo si vedeva più. Preoccupata, anche a costo di fare figuracce, lo chiamò. Questo signore sapeva bene di averla trattata male, ma in precedenza aveva accolto le sue telefonate con gioia. Due, tre squilli di ansia, poi la sua voce. Che gioia, era ancora vivo. Gliene fu riconoscente. E grata a se stessa per aver raggiunto l’obiettivo.


“Dopo aver riconosciuto e apprezzato ciò che è stato fatto per noi, il passo successivo è vivere una vita dedita al benessere degli altri” dice Daisaku Ikeda, crf. BS, 154, 56.


Praticò Daimoku con un sentimento forte di gratitudine come mai provato prima, scaturito dalla seguente espressione: “Le vite di tutte le persone sono collegate. Per questo dobbiamo creare la pace. Le nostre esistenze quotidiane sono sostenute dal sudore e dalle lacrime di numerose persone” che la fece riflettere sul prorprio passato, a quanto l’ex marito la sostenesse in senso economico, consentendole di dedicarsi a Kosen Rufu senza eccessive preoccupazioni. È la prima volta che percepisce davvero questa gratitudine. Fino a quel momento, gli era riconoscente per averla maltrattata, dando l’abbrivio alla propria rivoluzione umana. Fu in quel momento che percepì il senso profondo di engi, ovvero di origine dipendente che spiega come nessuno di noi può esistere in completo isolamento.

“La felicità non si trova da qualche parte distante da noi,è qualcosa che dobbiamo raggiungere per noi stessi grazie alla nostra lotta qui e ora.” (D.Ikeda, Che cos'è la rivoluzione umana, esperia, pag. 28)


Nessun commento:

Posta un commento